INTER GUARIN INTERVISTA - Fredy Guarin ha svelatosenza filtri il dramma vissuto a causa della depressione. L'ex centrocampista dell'Inter si è aperto ai microfoni di Caracol Television, ai quali ha raccontato del periodo buio vissuto a causa della dipendenza dall'alcol, iniziata proprio ai tempi in cui il colombiano vestiva la maglia nerazzurra.
"Ho iniziato a guadagnarmi un nome in Italia e già lì iniziò una questione diversa fuori dal campo. Poi lo stadio ha iniziato a tacere e inizialmente gestivo la cosa molto bene: mi ubriacavo due giorni prima della partita e poi scendevo in campo, segnavo uno o due gol, la squadra vinceva. Credo sia nato tutto da una mancanza di coscienza".
"Bevevo a casa, in discoteca, al ristorante. Avevo già la mia famiglia e quella era una m***a perché sapevo che stavo sbagliando, sia nel lavoro che nelle responsabilità familiari. Ho fallito in tutti gli obiettivi, calcistici e personali, sentivo di non avere limiti. Ero completamente preso dall'alcol, mi vennero a dire tramite il mio agente che non potevo più stare a Milano: "Dovete portarlo via da qui, adesso...".
"In Cina sapevo cosa fosse il vero alcol, dal primo giorno in cui sono arrivato sono diventato un alcolizzato. Mi alzavo per andare ad allenarmi e dopo l'allenamento bevevo alcol. Mi riposavo un po’, mi allenavo e bevevo alcolici; è stato così ogni giorno”.
"Lì sono stati sei mesi che mi hanno fatto sentire l'uomo più felice del mondo. Poi il covid, la separazione con la moglie... Bevevo 50, 60 o 70 birre in una notte. È arrivata la pandemia, non c'erano allenamenti, non c'era gruppo, non c'era calcio, non c'era paura. Andavo nelle favelas, lì in Brasile; andavo con qualunque ragazza senza protezione, mi abbandonavo completamente. Andavo a cercare il pericolo, l'adrenalina; volvo vedere le armi, il movimento, non mi preoccupavo di nulla".
“Sono stati momenti duri, sono stato 10 giorni completamente ubriaco, mi sono addormentato per la stanchezza e mi sono svegliato con una birra al mio fianco. Abitavo al 17esimo piano e mi sono staccato dalla vita, da tutto, la mia reazione è stata quella di gettarmi dal balcone. Però c'era una rete, ho saltato e mi ha rimandato indietro, ovviamente non me ne sono accorto. Non capivo quello che stavo facendo, non so cosa sia successo".
"Io lo sapevo che se fossi stato ubriaco sarei morto. Sono arrivato a quel punto in cui non mi importava più nulla pur di potermi fare del male. La mia testimonianza è un disegno che Dio sta mettendo in noi, che so raggiungerà molti angoli del mondo, toccherà molti cuori e salverà sicuramente vite umane".