Dzeko: "Inter grande rimpianto. Pallone d'oro a Lautaro..."

19 Ottobre 2024
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Redazione NR
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ROMA INTER DZEKO - L'Inter affronterà la Roma domani, 20 ottobre, allo stadio Olimpico di Roma. Il grande doppio ex della sfida, Edin Dzeko, ha lasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole

Le parole di Dzeko

Scegliere un Roma Inter

"Il primo dopo il passaggio all’Inter, vittoria per 3-0 e un mio gol. Ma no, non per quello. Da fuori magari non s’è visto, ma avevo il fuoco dentro, sentivo i tifosi di entrambe le squadre dalla mia parte. Tornavo nel mio stadio, l’Olimpico è il mio stadio: un’emozione fortissima, mai provata".

L'addio all'Inter

"I dirigenti scelsero così, vuol dire che erano d’accordo tutti, allenatore e dirigenti. A me è sembrata una decisione strana, perché un giocatore che è stato titolare in tutte le partite importanti, compresa la finale di Champions, potevi tenerlo a zero e avere quattro punte in rosa. Mi sembrò molto strano, ecco. Poi col tempo l’ho capito e l’ho rispettato, anche perché all’Inter mi hanno trattato benissimo. Sono stati due anni importanti, certo quella Champions..."

Ci pensa all'Inter?

"Certo. È un grande rimpianto. Ogni tanto su Instagram mi appare l’azione del gol del City, io scrollo subito, non riesco a guardare. Vedendo quella partita, intendo dire vivendola da dentro, ho avuto forte la sensazione che avremmo potuto farcela. Ed è questo che mi lascia un senso di amarezza".

Dzeko vs Lukaku

"Mah, tutti possono parlare... Però io dico: secondo voi un allenatore mette in campo un giocatore che è meno forte di quello che va in panchina? E poi lo fa nella finale di Champions? Io ero tranquillo, sapevo cosa potevo dare all’Inter. Certo, alla fine Lukaku sarà stato dispiaciuto di non partire titolare, è normale. Però poi entri e fai la differenza, se riesci: anche lui ha avuto 30 minuti a disposizione, è entrato sullo 0-0 e poi...".

Vincere ed andarci vicino

"Sicuramente alla Roma sentivo che sarebbe stato più difficile vincere rispetto a quel che invece ho avvertito nell’Inter. Sullo scudetto sfumato in nerazzurro, dico che è mancata un po’ di convinzione, arrivata dopo Istanbul. E poi quell’anno abbiamo cercato di tenere in piedi tutte e due le competizioni, Champions e campionato. Mi riferisco alla gara di Liverpool, ci portò via tante energie per il mese successivo: avessimo dato più attenzione alla Serie A, sarebbe andata diversamente. Potevo festeggiarla pure io, la seconda stella...".

Meglio la coppia Dzeko-Salah o Lautaro-Thuram?

(ride) "Eh...mica posso dire che io sono più forte di un altro, non va bene... io e Salah abbiamo avuto un grande feeling, credo che qualcosa di mio lo abbia anche aiutato per arrivare ai livelli poi dimostrati. La ThuLa? I migliori in Italia. E Thuram mi ha sorpreso tantissimo".

Cosa c'è di Edin in questo Lautaro

"Devi chiedere a lui... Io e Lauti abbiamo un ottimo rapporto, ancora oggi lo sento. Dopo il mio addio è diventato capocannoniere, forse un po’ di mio gliel’ho lasciato. La verità è che i giocatori forti in campo si capiscono subito. E per entrambi, è stato facilissimo intendersi. Dunque...".

Pallone d'oro a Lautaro

"Sì. È stato decisivo per lo scudetto, decisivo per la Coppa America, è giusto che sia tra i candidati".

Il pregio di Inzaghi

"Ogni anno vince qualcosa... Sa cosa? Sa coinvolgere tutti nel progetto, anche chi non è titolare. Non è semplice, specie in spogliatoi con grandi campioni. Tutti o quasi gli vogliono bene".

Chi vince la Serie A

"Io spero l’Inter, è ancora la migliore, anche se quest’anno i miei ex compagni stanno dando maggiore attenzione alla Champions. E poi il Napoli è già entrato nella “modalità Conte”: lui porta sempre tutti al massimo delle possibilità. Sì, ci siamo sfiorati diverse volte: è stato un peccato non essere stato allenato da lui".

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