RENÉ ORTEGA CALCIO BRASILE - Abbiamo intervistato in esclusiva René Ortega Soares, giocatore brasiliano di calcio a 5 che affronterà la prossima stagione con la maglia del Città di Cagliari. Inoltre, René è ancora oggi attivo sul suolo brasiliano nel mondo del calcio, visto che cerca di collegare il mondo calcistico del Brasile con quello italiano attraverso una scuola calcio da lui gestita (insieme al suo socio) con cui dà l'opportunità a molti ragazzi di arrivare in Italia. In questa prima intervista Ortega ci racconta la passione dei brasiliani verso questo sport.
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Ciao René, grazie per la disponibilità con cui ci hai concesso quest'intervista. In Brasile il calcio è considerabile praticamente una religione: è più di uno sport. Ci racconti cosa rappresenta per i brasiliani?
"In Brasile noi viviamo il calcio 24 ore al giorno per 7 giorni a settimana. Il calcio per i brasiliani è la cosa più importante, va oltre anche al glamour".
La condizione economica-sociale media delle famiglie brasiliane è purtroppo complicata, anche se di recente è migliorata: da qui nasce il fatto che il calcio possa essere visto come "salvezza"?
"Sì, è vero che in Brasile l'economia media purtroppo è complicata. Di solito i giocatori più forti escono da famiglie che vivono in condizioni difficili, e vedono quindi il calcio come una via di salvezza".
In Brasile praticamente tutti i bambini giocano a calcio, chi nelle scuole calcio chi nei campetti per strada: questo aiuta i calciatori brasiliani ad avere una tecnica fuori dal comune?
"In Brasile si gioca a calcio tutti i giorni: nelle scuole, nelle scuole calcio ma anche e soprattutto per strada in vicoli stretti dove aiuta molto per sviluppare la tecnica palla al piede e nella libertà di sviluppare belle giocate".
Il calcio viene visto come "salvezza" dicevamo prima: ma le famiglie appoggiano il sogno dei loro bambini oppure cercano in qualche modo di dar loro un'alternativa, nelle loro possibilità?
"Le famiglie danno tutto il supporto per i loro figli nel tentativo di diventare calciatori, ma li supportano anche nell'educazione scolastica che è molto importante. Nel mondo di oggi anche un calciatore deve essere ben istruito, perché non tutti diventano calciatori. Il mondo del calcio non è facile, quindi bisogna sempre avere alternative".
Ci puoi dire la tua opinione sulla differenza del modo di vedere e giocare al calcio tra Italia e Brasile? Come le due realtà approcciano allo sport per allenare e migliorare i giovani giocatori
"Tra Brasile e Italia sono due mondi diversi per quanto riguarda il lavoro nei settori giovanili. In Brasile si trova più facilmente un ragazzo dotato di molta tecnica, mentre in Italia si lavora molto sulla educazione tattica di un calciatore. Mettendo insieme le due cose si crea davvero un ottimo giocatore. Credo che come in Brasile, qui in Italia si vive il calcio in modo molto intenso: un brasiliano che si adatta nel calcio italiano non vuole più lasciare il bel paese".
Ringraziamo ancora René Ortega Soares per averci gentilmente concesso quest'intervista.
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Intervista realizzata da: Kevin Martorano.