Marotta: "La Serie A dovrebbe essere a 18 squadre. Lo stadio..."

17 Giugno 2024
- di
Francesco Bastogi
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Giuseppe Marotta con la sciarpa dell'Inter dopo la nomina a presidente del club
Tempo di lettura: 2 minuti

MAROTTA NAZIONALE INTER STADIO - Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Anch'io Sport in onda su Rai Radio 1, dove ha toccato vari temi, dall'esordio della nazionale a Dortmund dove era presente fino al nuovo stadio dell'Inter.

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Le parole di Marotta

Sul Mondiale per Club di cui si sa ancora poco

"Le informazioni che abbiamo non sono molto concrete. E' un orgoglio per noi parteciparvi ed è una vetrina mondiale, ma rappresenta anche un sovraccarico nei calendari. E' un problema serio nel calcio che andrà ad acuirsi la prossima stagione. In Champions League con la nuova formula per arrivare in fondo potrebbero essere necessarie anche 17 gare playoff inclusi. Il calendario andrebbe rivisto e la Serie A dovrebbe passare a 18 squadre. Dobbiamo tutelare i nostri ragazzi e certi carichi di lavoro non sono sostenibili."

Su Frattesi

"E' un elemento molto valido, un calciatore moderno. Si adatta bene tatticamente e il suo fiore all'occhiello è la forza agonistica. E' compito di noi dirigenti trovare giocatori con queste caratteristiche eclettiche."

Sulle proprietà straniere nel calcio italiano

"Lo sport in Italia è un patrimonio e va tutelato. Oggi rappresentiamo un calcio di transizione, i nostri calciatori vengono attratti da ingaggi notevoli e trattenerli diventa difficile. La capacità nostra dovrebbe essere quella di sostituirli degnamente. Delle 20 proprietà di A oggi la metà sono straniere, il meccanismo degli anni 60/70 non c'è più. Dobbiamo prenderne atto e ringraziare che ci siano certi capitali stranieri o il nostro calcio sarebbe poco competitivo e a rischio default. Il motto che ci deve contraddistinguere è: no a spese folli, si a valorizzazione giovani."

Spese folli come le commissioni agli agenti

"Assolutamente si. Nella scorsa stagione è stato quasi raggiunto il miliardo, cosa che va fuori dal sistema che non prevede ulteriori investimenti. Capisco debba esistere questa professione ma spesso assistiamo a situazioni non chiare."

Sul nuovo stadio dell'Inter

"Gli stadi in Italia sono un problema notevole e sentito. C'è una lentezza burocratica che crea grossi problemi e allontana potenziali investitori. Abbiamo stadi che hanno un età media di almeno 70 anni. L'auspicio è di trovare una collocazione definitiva e ci stiamo lavorando. Abbiamo individuato la zona Rozzano per la quale il club ha esteso il contratto di esclusiva fino al 2025 con la società proprietaria dei terreni. Poi c'è la proposta del sindaco di riqualificazione dell'impianto di San Siro. Vedremo, ora è un po' prematuro."

Sul rinnovo di Lautaro

"Virtualmente ha firmato. Per la firma vera e propria è questione di giorni perchè è impegnato con la sua nazionale, ma non ci sono problemi. Consideriamo il rinnovo già acquisito."

La Champions il vero obiettivo del prossimo anno?

"Non dobbiamo porci limiti. Siamo l'Inter e rappresentiamo un club storico. C'è grande orgoglio per la seconda stella conquistata. L'obiettivo è proseguire ed essere sempre competitivi."

Sulla nazionale

"Sono andato da tifoso e da dirigente di calcio italiano sono rimasto impressionato dal clima che si vive, dall'entusiasmo dei ragazzi e dell'allenatore. Sono molto ottimista per il futuro, siamo campioni in carica e come tali nel mirino delle avversarie. E' evidente che questo gruppo ha basi umane e tecniche di grande spessore."

Può esserci la nazionale nel futuro di Inzaghi?

"E' molto giovane, ha ancora tempo per fare esperienza. Quest'ultima stagione ha fatto un notevole salto in avanti. E' un tecnico moderno che coniuga qualità umane e professionali. Sono molto contento e ottimista per il suo futuro. Spero possa rimanere tanti anni con noi."

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