ZANETTI INTERVISTA BSMT INTER - Nel corso dell'ultima puntata di BSMT di Gianluca Gazzoli, lo storico ex capitano dell'Inter ed attuale vicepresidente Javier Zanetti si è raccontato a 360 gradi ed ha rilasciato una lunghissima intervista. Queste le sue dichiarazioni sul suo sfumato trasferimento al Real Madrid e sul Triplete.
"Sono stato molto vicino al Real Madrid. Però, nel momento in cui mi fece questa proposta l'Inter era in un momento molto difficile. Io volevo lasciare un segno all'Inter. Non potevo andarmene come se niente fosse".
"Rimarrà in eterno. Fa parte di una delle più importanti pagine di storia del Club, siamo fino ad adesso l'unica squadra italiana ad averlo fatto. Ricordo la nostra curva a Madrid con lo striscione "Coroniamo il nostro sogno". Per noi era un sogno. Un'annata indimenticabile per tutti noi".
"Lo sentivo. Quella Champions è stata complicata per noi: a Kiev dopo il primo tempo perdevamo 1-0, eravamo fuori dalla Champions. Ad un certo punto però tu senti che quella squadra aveva qualcosa in più. Mourinho all'intervallo dice: "Ragazzi, stiamo fuori: io rischio e tolgo due difensori e metto due attaccanti. O vinciamo o siamo fuori". Riusciamo a vincere all'ultimo minuto 1-2 e lì è stato il primo segnale che quella squadra potesse fare qualcosa di importante. Poi tutti ricordano la partita a Barcellona, l'andata vinta meritatamente 3-1, poi siamo andati là. La famosa remuntada che loro speravano. Secondo me quella era la squadra migliore perché avevano grandi campioni nel loro prime. Stiamo parlando di Xavi, Iniesta, Messi... Lì è stato spirito di squadra, rimaniamo in 10 dopo 20 minuti per l'espulsione di Thiago Motta. Lì è stata un'unione di gruppo, volevamo a tutti i costi la finale. Abbiamo detto che dovevamo resistere e ce l'abbiamo fatta".
