Zanetti: "Inter, è stato amore sin da subito: studio per il mio ruolo"

13 Maggio 2024
- di
Kevin Martorano
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Javier Zanetti intervista Gazzoli
Tempo di lettura: 2 minuti

JAVIER ZANETTI INTER INTERVISTA BSMT - Ospite di Gianluca Gazzoli al BSMT, Javier Zanetti si è raccontato a 360 gradi rilasciando una lunga intervista. L'attuale vicepresidente nerazzurro ha anche parlato del suo arrivo all'Inter e del suo attuale ruolo nella dirigenza interista. Queste le sue dichiarazioni.

L'arrivo di Javier Zanetti all'Inter

"Iniziai in Argentina e dopo due anni ebbi l'opportunità di venire all'Inter. In quel momento non ci potevo credere. Pensavo di iniziare in Argentina, poi magari passo in una grande squadra. Poi se sono bravo, magari ho l'opportunità di venire in Italia, in Spagna o in Europa insomma. Ma quest'opportunità mi è arrivata velocissima, avevo 20 anni. Siamo arrivati con Rambert, un mio connazionale. In quel momento potevano giocare 3 stranieri e l'Inter aveva Paul Ince, Roberto Carlos, Rambert ed io, che ero il quarto straniero, uno sconosciuto. Ricordo il mio arrivo all'Inter, passo in mezzo ai giornalisti con le mie scarpe, nessuno sapeva chi fossi, un diluvio universale... Poi quando sono salito sulla terrazza al primo piano a salutare allora hanno capito che fossi un calciatore (ride, ndr). Quando sono arrivato qui in Italia, subito ho trovato il mio posto nel mondo. Mi sono innamorato subito. Qui ho potuto completare il mio percorso di crescita come calciatore e uomo. Da lì poi tutta la carriera con l'Inter".

Sull'amore dei tifosi dell'Inter

"Ho sentito subito feeling e amore fin dall'inizio. Mi vedevano come un bambino che stava facendo i primi passi e tutti mi volevano proteggere. Io questo l'ho sentito. E la prima cosa che ho sentito al mio primo allenamento è che l'Inter fosse una famiglia. E questo senso di famiglia l'ho percepito subito".

Sul suo ruolo da vicepresidente dell'Inter

"Non nascondo che quando mi proposero di fare il vicepresidente dell'Inter ero contentissimo, felicissimo. Ma era anche una grande responsabilità, perché l'Inter è uno dei club più importanti al mondo. Richiede una certa preparazione. Ci ho pensato su, ma poi una volta conclusa la mia carriera da giocatore, durata 41 anni, ho detto "ok, comincio questa carriera da manager". Però la inizio completamente da zero, mi devo preparare, non volevo che mi fosse regalata per ciò che ho fatto sul campo. Quindi mi sono iscritto all'università Bocconi, sto facendo un percorso, spero di dare la tesi a maggio. Mi ha aiutato tantissimo, sto scoprendo tantissime cose che prima non potevo conoscere. La cosa più bella è che mi sento utile in molte aree del Club, posso dare il mio contributo".

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