Thuram: "L'infortunio del 2021 peggior momento"

9 Novembre 2023
- di
Vincenzo Zurzolo
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Tempo di lettura: 2 minuti

THURAM INTER INTERVISTA - L'attaccante dell'Inter Marcus Thuram, in un'intervista ai microfoni di DAZN per la rubrica New Brothers, ha parlato di diverse tematiche legate alla sua carriera.

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Thuram racconta quando ha iniziato a giocare a calcio

"A 2-3 anni, quando ho iniziato a camminare. Mio padre mi ha trasmesso la passione, seppur inizialmente voleva che praticassi un altro sport. Per questo sono arrivato in una squadra a 8-9 anni, un po' in ritardo, visto che prima ho fatto nuoto e basket".

Il peso del cognome

"Se l'ho sentito? Mai, per me è normale. Se non avessi fatto il calciatore, sarei diventato attore. Ho pensato di frequentare dei corsi di recitazione, ma si svolgevano di pomeriggio e avevo allenamento".

Altri sport seguiti

"Il basket. Non riesco a guardare tutte le gare, visto che si giocano in tarda sera".

Il primo ruolo

"Attaccante esterno. Il mio primo tecnico e mio padre pensavano fosse meglio che facessi l'attaccante, ha funzionato".

Il primo stadio in cui ha giocato

"A Sochaux, la società che mi ha lanciato nel professionismo. Un giorno, a 13 anni, dimenticai le scarpe e presi in prestito quelle di mio padre. Giocai malissimo".

L'idolo Ronaldo

"L'ho incontrato molte volte, quando era a cena con mio padre o ad alcuni eventi. Da piccolo avevo una sua copertina, la portavo ovunque con me, volevo farlo anche a scuola. Mia madre non voleva, e mi disse: 'Dobbiamo darla a Ronaldo'. E gliel'abbiamo data realmente".

Il peggior momento della carriera

"L'infortunio del 2021 quando dovevo trasferirmi all'Inter. È stato difficile, ma la mia famiglia mi ha aiutato. La forza la trovi in te stesso, nel lavoro e nell'amore per il calcio. Mio padre mi ha dato l'insegnamento più importante: 'Non mollare mai'".

L'esultanza

"Mio fratello in vacanza mi diceva che era più forte di me nella testa e nei muscoli. Per questo è rimasta quell'esultanza. Sono un suo grande tifoso".

Un pregio e un difetto

"Sono ritardatario, ma rido tanto".

Le sue caratteristiche tecniche

"Veloce, fisico e potente. E tecnico: veloce, tecnico e potente. Conta più il talento o la determinazione? La seconda: il talento senza di questa è niente".

L'importanza dello spogliatoio

"Quanto è importante? Molto, ti fa rendere bene anche in campo".

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