INTER ASLLANI - Uno dei temi più delicati della vita sportiva e non è il sapersi rapportare con le capacità e le singole peculiarità di ogni singola persona. Nel mondo del lavoro come in quello sportivo, l'obbiettivo principale di chi si occupa di dirigere questa molteplicità di soggetti è saper trovare la giusta chiave per sfruttare le qualità di ciascun componente per giungere ad uno scopo comune. Neanche a dirlo, all'interno di un campo come quello sportivo il fine primario è quello di raggiungere la vittoria ed imporsi tramite la stessa nel proprio ambiente. Nel settore calcistico, questo compito spetta all'allenatore, il quale è demandato a trarre il massimo profitto dai giocatori di cui dispone. A questo proposito, risulta doveroso cercare di capire come Simone Inzaghi, attuale tecnico dell'Inter, possa sfruttare al massimo uno dei giocatori più discussi e chiacchierati della rosa nerazzurra: il giovane Kristjan Asllani.
Il giovane albanese, arrivato alla corte dei meneghini durante il mercato estivo del 2022, poteva risultare ai più come un azzardo eccessivamente rischioso. Albanese ma cresciuto vicino Pisa, il classe 2002 svolge la quasi totalità della sua carriera giovanile con la maglia dell'Empoli. Vinto il campionato Primavera con la compagine giovanile dei toscani, nel 2021 viene stabilmente aggregato alla prima squadra. Con gli stessi aveva già esordito da professionista l'anno prima. Nella stagione 2021-2022, scala pian piano le gerarchie fino a guadagnarsi il posto da titolare. Con gli empolesi raccoglierà complessivamente 27 presenze e una rete. Ironia della sorte, questa è stata realizzata proprio contro la compagine interista, la quale ne avrebbe acquistato il cartellino qualche mese dopo.
Il talento cristallino del giovane albanese è ben noto ai dirigenti meneghini. Non a caso, gli stessi hanno fortemente premuto per favorirne il trasferimento a Milano. Detto questo, la scarsa esperienza nel mondo dei professionisti e una titolarità non sempre scontata sembrerebbe aver intrappolato in una morsa il classe 2002. Spesso e volentieri, anche a fronte dei molteplici impegni della Beneamata, l'ex Empoli si è dovuto spesso accontentare di occupare il suo posto in panchina senza avere la possibilità di calcare il manto erboso del campo. Questa condizione risulta spesso riscontrabile anche in momenti dove i milanesi si ritrovano opposti ad avversari di caratura più modesta. Il tutto non può che tramutarsi in un evidente deficit nel momento in cui il ragazzo è chiamato in causa in situazioni dove il tasso tecnico degli avversari è più elevato.
Tutto questo per arrivare a dire che cosa? Semplice: è oggettivamente improponibile pretendere che Asllani risulti all'altezza del suo ruolo in partite di cartello o comunque più impegnative se poi non gli viene concessa la possibilità di esprimere il suo talento in partite più abbordabili. Il talento c'è, ma va coltivato. E, soprattutto, per arrivare in cima bisogna saper partire dal basso. L'esperienza accumulata con i toscani nell'arco di nemmeno un anno di Serie A è troppo ridotta per permettergli di godere di quella scaltrezza necessaria per giocarsela coi grandi. Certo, togliere il posto ad un mostro sacro ed irrinunciabile come Hakan Calhanoglu è tutto fuorché un'impresa facile. Tuttavia, se il tecnico piacentino riuscisse a superare l'oggettiva "impreparazione" del classe 2002 e decidesse di concedergli uno spazio ben maggiore di quanto riservatogli finora, potrebbero realmente giovarne tutti all'interno della rosa lombarda.
CARLO ALBERTO GAMBA