MAROTTA INTER - L'amministratore delegato del club nerazzurro, Giuseppe Marotta, ha parlato ai microfoni di Telelombardia dei fatti di Oporto e della qualificazione ai quarti di finale di Champions League dell'Inter di Simone Inzaghi.
SEGUI NERAZZURRISIAMONOI.IT ANCHE SU FACEBOOK
"Quanto accaduto al Do Dragao è un fatto increscioso e deplorevole che noi condanniamo. Abbiamo inoltrato una richiesta di atti investigativi all’UEFA. In mattinata, poi, abbiamo fatto un meeting. C'erano problemi d'ordine pubblico, ma l'accordo era comunque quello di far entrare i tifosi. Anche lentamente. Il Porto, inoltre, era l’unico a poter prendere una decisione. Questo ci è stato disatteso nel momento in cui i tifosi si sono presentati allo stadio".
"Dal punto di vista regolamentare, all’Inter doveva essere riservato il 5% dell'impianto. E questo è stato fatto. I biglietti sono stati acquistati dai nostri tifosi. Per amor di verità, nel loro sito avevano segnalato come i tifosi italiani non avrebbero dovuto comprare altri biglietti per altri settori. Però, gli altri supporters residenti in Europa, li hanno acquistati comunque, e nessuno ha intimato loro di non farlo. Una volta acquistati, il Porto doveva farsene carico, magari anche con il supporto dell’Inter, che ha messo a disposizione una quindicina di steward. Erano lì, dopotutto, per occuparsi della sicurezza. Si trattava anche di nuclei familiari, di mamme e bambini. Quanto avvenuto era molto lontano dalle scene di Napoli, o di pericolo per l'ordine pubblico".
"Class action contro il Porto? Ci sono elementi per arrivarci. Noi, come società, faremo il possibile per tutelare i nostri tifosi nelle sedi competenti. Stiamo valutando quale iniziativa intraprendere per poter alleviare la loro delusione. Soprattutto per i bambini. Vogliamo ridar loro le emozioni che non hanno potuto vivere quella sera".
"Passaggio del turno? Il merito principale è di chi scende in campo e dell'allenatore. Il lavoro fatto ha portato a questi risultati. La società deve supportarli al meglio, e la nostra presenza è quotidiana. Vogliamo mettere i giocatori nella condizione di poter rendere al meglio senza avere alibi. Gli alibi, penso siano un male nel calcio. In questo caso, hanno dato il massimo e conquistato un obiettivo importante. Ci riporta, infatti, in un palcoscenico che rispecchia la storia di questo club e il suo palmares".
"Inter-Juventus senza polemiche? La polemica stuzzica, ma bisogna essere bravi a farsela scivolare addosso".