STRAMACCIONI PORTO INTER INTERVISTA - La sconfitta contro lo Spezia pesa ancora sulle gambe dell’Inter, ma questa è una settimana importante in cui i nerazzurri devono affrontare prima il Porto per assicurarsi il passaggio ai quarti di Champions League e poi la Juventus. Andrea Stramaccioni, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui parla proprio di questi due importanti impegni.
“Certo,ma ci metto anche la gara di domenica contro la Juve. È il momento in cui tutte le energie negative vanno rovesciate e confluite sui prossimi impegni. E sono sicuro che l’Inter lo farà nel calcio le cose cambiano velocemente, questa settimana per l’Inter è decisiva.
Poi, dovesse andare male, ci sarà tempo e modo per fare processi. Ora il popolo nerazzurro deve stringersi intorno alla squadra: entrare tra le otto migliori squadre d’Europa sarebbe fondamentale per il futuro. E poi, se batti la Juve, puoi blindare il posto per la prossima Champions”.
"«"La mia analisi è duplice: da una parte c’è lo spessore dei calciatori, che è di altissimo livello.
Quindi l’Inter in questi appuntamenti, dal punto di vista di performance individuale che poi costituisce quella collettiva, difficilmente sbaglia. E poi sono convinto che l’Inter sia molto più adatta alle partite in cui l’avversario gioca a viso aperto come contro Napoli o Barcellona, o nei derby: qui l’Inter c’è sempre
stata e mi ha impressionato. E, anche per questo, io sono molto fiducioso in ottica Oporto".
“L’Inter è una squadra che vive un lungo periodo di frustrazione per l’ultimo campionato perso in circostanze quasi clamorose, per un episodio… E nella stagione in cui doveva riacciuffarlo, si trova a distanza considerevole dalla vetta. Nei giocatori di grande personalità, abituati a vincere e a lottare per grandi obiettivi, ha generato atteggiamenti non positivi. Ma ora, ripeto, c’è solo da trasformare l’energia negativa in carica positiva: in una settimana può cambiare tutto.
Qui il confine è sottile. Ok, è un problema mentale. Ma poi si va a riflette sull’organizzazione in campo e affligge quello che la squadra non riesce più ad esprimere. Mi spiego: non è che sei nervoso ma costruisci. Il nervosismo genera una empasse tecnico-tattica, che poi diventa pure confusione.Una volta può capitare a tutti, ma all’Inter è successo troppe volte e così diventa un grande problema…”.
“C’è un problema oggettivo sul rendimento esterno, ma Bologna e Spezia sono sconfitte molto diverse. A Bologna l’Inter non è riuscita a giocare da Inter, con lo Spezia, invece, ha giocato un grandissimo primo tempo, ai limiti della perfezione: otto occasioni nitide con un rigore sbagliato, giocando benissimo.
C’è un denominatore comune nelle due sconfitte. Quando subisce un episodio negativo, meritato o meno, la squadra ha un contraccolpo troppo forte per essere una big. Perde le distanze, il filo conduttore. Comincia uno stato di nervosismo che non aiuta a rimettere la partita sui binari giusti. Se vuoi vincere il campionato, non puoi permettertelo”.