STANKOVIC DETTO SERBO RAPPRESENTA - L'allenatore della Samp, ai microfoni di DAZN: "Non vedo l'ora di dare una gioia ai tifosi blucerchiati".
"Posso solo togliermi il cappello davanti ai tifosi della Samp. Non vedo l'ora che arrivi il primo gol al Ferraris e la prima vittoria in campionato da tecnico, è il minimo che devo loro. Sto lavorando per trovare le soluzioni, non mi metto a piangere disperato. Cerco di difendere con orgoglio la fortezza".
"Ero un generoso, stavo bene in qualsiasi ruolo. Da piccolo giocavo centravanti, poi mi hanno spostato da libero, che era quello che menava dietro il marcatore. A te ne ho date poche (a Pazzini, l'autore dell'intervista, ndr), quelle giuste. Ti ricordi quel rosso... Avevo piedi discreti, ma con una testa bella tosta e polmoni importanti. Non avevo paura, con Mourinho sono riuscito a dare un 30% in più, come sia riuscito a tirarmelo fuori non lo so, schiacciando i tasti giusti, svegliando cose dentro di me che non pensavo di avere. Sono cambiato come uomo".
"La stella della Stella Rossa, Sekularac, mi ha insegnato a calciare girando il piede, che pian piano è diventato un marchio di fabbrica. Quando esce dal piede capisco subito se il tiro va in porta o meno".
"Qui abbiamo perso 1-0, vinto di misura, pareggiato. La Samp, dove sono cresciuto, è sempre stato considerato un club importante perché qui c'erano Boskov, Vialli. Mancini, la generazione che ha perso sfortunatamente una finale di Champions. La cultura della Serbia è stata portata in blucerchiato da Boskov, Jugovic e Mihajlovic".
"I giocatori li rispetto ancora di più, non nascondo che la situazione non è felice. Loro cercano ogni partita di dare tutto se stessi, qualcuno anche oltre le sue possibilità. Io chiedo umiltà e orgoglio, di uscire a testa alta dal campo. C'è un detto serbo: c'è qualcuno che molla, altri no quando sanno che è difficile. Io appartengo al secondo gruppo, riesco a trasmettere il coraggio perché dico sempre la verità, sono diretto. Sto lavorando per dare una gioia, non voglio pentirmi di non aver dato tutto".