Nainggolan: "Barella il mio erede. De Rossi mi voleva alla Spal"

13 Dicembre 2022
- di
Simone Togna
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Tempo di lettura: 2 minuti

NAINGGOLAN BARELLA - Il belga a Tradizione_romanista: "Tornare alla #Roma? No, sono troppo vecchio. Vivo per il calcio, ma a modo mio".

Nainggolan su quel che sarà

"Futuro? Non lo so. Se qua scoreggio in mezzo alla squadra, finisce nelle prime pagine dei giornali".

Nainggolan su Barella

"Il mio erede? Barella. Abbiamo giocato insieme nel Cagliari, siamo molto simili Il mio riferimento da bambino? Quelli che mi facevano divertire: Ronaldinho uno che aveva sempre il sorriso, anche se parliamo di ruoli diversi".

I ricordi sulla Roma

"Con la Roma eravamo fortissimi, abbiamo trovato una grande Juve. Avessimo giocato con quella attuale, non ci sarebbero stati problemi. L'unica pecca di quel periodo è che non abbiamo vinto nulla. Il 3-0 al Barcellona è un ricordo bellissimo, spesso mi rivedo le immagini delle partita. Credo che le emozioni provate allora, siano state superiori a quando i giallorossi hanno vinto la Champions. A Roma mi sono sentito amato, davo qualcosina di più in campo. Importava quello che facevo in campo, non fuori. "Ci sono calciatori che si cagano sotto appena ti fischiano, altri che si caricano. Non puoi stare a Roma se non hai certi doti, qualitative e caratteriali. Alcune cose non si comprano al supermercato".

Il pensiero su De Rossi

"De Rossi, in modo simpatico, mi aveva chiesto di andare alla Spal a dargli una mano. Il romanismo lui ce l'ha anche fuori dal campo, è sempre stato una persona importante per me. Siamo legati".

L'elogio di Spalletti

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LaPresse

"Spalletti per me era ed è una grande allenatore. Eterno secondo? Io vedo il Napoli che non ha ancora perso una partita, anche in Europa ha fatto calcio spettacolo. Ora la vedo come favorita in A, guardate dove sta".

Nainggolan su Cristiano Ronaldo

"Non è mai facile smettere. Come Totti, rimarrà sempre un personaggio Mondiale. Ogni giocatore vuole finire nel modo più bello. Darà l'addio alla Nazionale non come avrebbe voluto, dato che è stato in panchina nelle ultime due gare: è questa la cosa più dolorosa. Io cosa farò dopo? Non ci ho pensato e non ho paura di smettere".

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