AGENTE DI GREGORIO INTER - Carlo Alberto Belloni, agente di Michele Di Gregorio, a stopandgoal.com, commenta la situazione del suo assistito.
"Per me non è una sorpresa la sua titolarità in Serie A. Quando abbiamo iniziato questa avventura con il Monza il direttor Galliani ci aveva parlato della volontà di salire e Michele ha lavorato tanto per esserci. L’estate, poi, è stata molto movimentata anche per l’arrivo di Cragno e sui giornali si parlava del suo ruolo da secondo. Inizialmente non l’aveva presa benissimo perché sapeva di essere stato uno dei protagonisti della cavalcata del Monza in Serie A e non gli sembrava giusto. Poi si è messo a lavorare con la forza d’animo e di volontà che lo contraddistingue e ora è il titolare del Monza".
"Lo conosco da 10 anni ormai. Michele è stato uno dei primi ragazzi che ho preso nella mia scuderia. Io lo chiamo capitano, perché nella Primavera dell’Inter lo era e perché per qualità e caratteristiche ha tutte le doti di un capitano. Nonostante sia un classe ’97 ha la testa libera dalle distrazioni esterne come i social. È molto legato alla famiglia, è un ragazzo dai sani valori e sani principi: è molto genuino. Per me è come il Walter Zenga moderno. Tanti agenti hanno provato a portarlo sotto la propria ala ma lui è sempre rimasto fedele a me: siamo cresciuti insieme. Io ero un giovanissimo agente e lui un piccolo calciatore e alla fine siamo arrivati insieme a tagliare traguardi importanti”.
"In realtà questa è un po’ la storia della sua vita. Quando siamo andati via dal settore giovanile dell’Inter doveva essere sempre il secondo al Renate, al Novara, al Pordenone e al Monza, poi alla fine ha sempre lavorato tanto e si è preso il posto da titolare. Inoltre ora il suo cammino è anche accompagnato da un nuovo preparatore dei portieri che gli dà fiducia così come gliel’hanno data Stroppa e Palladino. Anche gli allenatori sono stati importanti per lui, gli hanno fatto capire quanto è importante per il Monza".
"Parto con la premessa che sta bene al Monza ed è molto concentrato su quello che è il lavoro con il suo club. All’inizio della stagione, quando abbiamo avuto nuovi colloqui con Galliani e la dirigenza, abbiamo fatto inserire l’obbligo di riscatto perché Monza è l’ambiente perfetto per continuare a crescere. Poi lui è di Milano e anche il trasferimento in una città non lontana dalla famiglia sapevamo gli avrebbe fatto bene. Detto questo, poi, ha vestito la maglia dell’Inter la prima volta a 6 anni. È cresciuto dai pulcini alla Primavera, ne è diventato capitano e poi è dovuto andare via per giocarsi le sue carte. Abbiamo sempre pensato che, al di là della categoria, era importante giocare. L’Inter è sempre parte di lui, è normale e se in futuro ci sarà la possibilità, chissà…".