SANTON INTERVISTA INTER – Davide Santon appende gli scarpini al chiodo. Il calciatore, cresciuto nel vivaio dell’Inter, ha confermato in una lunga intervista rilasciata a TMW, di aver detto addio al calcio giocato.
"Sono costretto a smettere di giocare. Non per non aver avuto offerte, non per altro, ma perché il mio corpo, con tanti infortuni avuti in passato, non ce la fa più. Sono costretto a farlo. Non voglio, ma devo. Nel primo anno in cui sono stato messo fuori rosa, ho vissuto un controllo dopo l'altro ma non c'è niente da fare: l'unica cosa sarebbe rischiare di avere delle protesi. Ancora riesco a camminare sulle mie gambe ma per fare il giocatore professionista serve altro. Ho il ginocchio sinistro dove non mi sono operato che però è andato. Mi impedisce tante cose... E poi c'è il famoso ginocchio destro: mi sono operato tre volte. Cartilagine, tolto tutto il menisco esterno ma appena faccio un minimo sforzo, si gonfia e non si piega più. In automatico tutti i miei infortuni al flessore partono da lì. In Serie A devi spingere, il ginocchio destro non si piega, sforzavo la gamba sinistra e il flessore è... Andato. Ogni minimo sforzo c'è sempre da stirarsi, da star fermi. Giochi una gara, ne stai fuori cinque".
"Il primo periodo all'Inter, quando vincemmo tutto. Ho avuto stop, infortuni, ma è stato bellissimo: ero così giovane e non mi rendevo conto che stavamo scrivendo la storia. Abbiamo perso solo la Supercoppa Europea, è stato il momento più bello. Ero con dei campioni straordinari nello spogliatoio".