ASLLANI FILIPPI INTERVISTA INTER - Cristiano Filippi, il primo allenatore di Kristjan Asllani è stato intervistato da TuttoSport. Nel suo intervento ha ricordato i primi passi del centrocampista nel rettangolo verde. Queste le sue parole.
“Il primo ricordo che ho di lui è di uno sveglio, di un bimbo che giocava sempre a pallone, anzi che andava a letto portandosi proprio la palla. Quando formammo la squadra pulcini del paese chiamammo suo padre e lo convincemmo a far entrare Kristjan nella Butese. Aveva cinque anni. Ma già allora si notavano doti importanti. Ha presente il suo primo gol in Serie A contro l’Inter? Ecco, pensi che con noi, nonostante la giovanissima età, saltò tre/quattro avversari e calciò imparabilmente in rete. Per un bimbo di quell’età realizzare un gol del genere è dura”.
«Certo, è capitato. Era il primo anno di costituzione della nostra squadra. Avevamo dieci elementi bravi e uno molto più forte, cioè Kristjan, classe 2002. Dopo una serie di nostre vittorie gli avversari iniziarono a mettere gli occhi su Asllani, provando a limitarlo. Come? Convocando bambini del 2001 e forse anche del 2000. Ma per lui non c’erano problemi, queste marcature non gli facevano né caldo, né freddo. La sua tecnica risultava sempre decisiva, tanto che Kristjan segnava ogni domenica».
“Noi sapevamo già cosa aspettarci. Io avevo un’attività commerciale, un bar. E Kristjan fin da piccolissimo giocava lì vicino con gli altri bambini nella piazza del paese. L’avevo sempre sott’occhio, pallonate dalla mattina alla sera comprese. Hai mai rotto qualcosa? No, assolutamente. Anzi, tutto il contrario. Una volta palleggiò dentro al bar con un vassoio in mano, senza far cadere assolutamente nulla. Una “danza” che dimostrava ancor di più le sue qualità tecniche”.
“Oltre a quelle legate alle sue capacità, voglio sottolineare pure come sia cresciuto in una famiglia seria. Magari i suoi compagni di squadra andavano a letto tardi, anche dopo mezzanotte. Lui no, dormiva presto per prepararsi al meglio. Ha sempre avuto la testa sulle spalle. E anche ora, se parla con lui, troverà un normalissimo ragazzo di vent’anni, che però ragiona come uno di trenta”.
“Certo, ora è facile parlare, è sulla cresta dell’onda, per tutti. Ma credo che ancora non ci si renda conto di quale visione di gioco e intelligenza tattica sia dotato. È un fenomeno».
“Ovunque a centrocampo. Vede la porta, destro e sinistro non fa differenza: mediano, mezzala, trequartista. E potrebbe pure fare l’esterno d’attacco all’occorrenza. Vada a rivedersi Inter-Empoli di Coppa Italia. Krjstian servì a Bajrami un bellissimo assist, senza guardare sapeva già dove avrebbe dovuto mettere la palla. Poi ovviamente ora sono problemi di Inzaghi (ride ancora). Con Brozovic imparerà tanto, ma potrebbe tranquillamente giocare assieme al croato. Con i tanti impegni dell’Inter sicuramente ci sarà occasione per vederli insieme”.