INTER MKHITARYAN BARELLA CALHANOGLU – A volte ritornano, più o meno. I destini di Simone Inzaghi e Henrikh Mkhitaryan si sono già incrociati diverse volte. Mai, tuttavia, sotto lo stesso vessillo. Perciò l’unione sportiva di una mente brillante come quella del piacentino e un piede raffinato ed efficace come quello dell’armeno stuzzica non poco la fantasia dei tifosi dell’Inter. In che modo verrà impiegato Mkhitaryan? Ricoprirà il ruolo di titolare? O sarà una preziosa arma tattica a partita in corso? La risposta che vien facile è: tutte e due.
Al momento Simone Inzaghi a centrocampo può contare su non molte alternative. Dai titolarissimi Calhanoglu e Barella al gregario Gagliardini. Tre mezzali che non bastano a reggere da sole un’intera stagione, soprattutto se si considerano i tre impegni di campionato, Champions League e Coppa Italia. Ecco allora venire comodo il nome di chi, come Mkhitaryan, ha dimostrato nel corso di un’illustre carriera di essere pedina duttile e soprattutto tremendamente efficace. L’armeno, arrivato in regime di svincolo dalla Roma dopo aver ricoperto un ruolo di prim’ordine nella squadra di Fonseca prima e di Mourinho poi, ha 33 anni e potrà dare un lauto apporto alla causa nerazzurra. E dall’inizio e a partita in corso. La plasmabilità del suo calcio, infatti, non esclude a priori nessuna opzione. Dal sotto-punta al mediano, Mkhitaryan può ricoprire praticamente ogni ruolo. A tal proposito l’unione pedatoria con Simone Inzaghi non può che destare curiosità. Memori di quanto fatto a Roma, benché sull’altra sponda del Tevere con Luis Alberto, è lecito aspettarsi da questo binomio in salsa nerazzurra qualcosa di simile. L’ex Arsenal e Borussia Dortmund arriva a Milano con l’etichetta di riserva di lusso, di importante opzione tattica a partita in corso, ma non è detto che nel corso della stagione non finisca per scalzare una delle due mezzali titolari. Barella e soprattutto Calhanoglu (il dominatore della zona di campo prediletta dall’armeno) sono avvisati.
A cura di Daniele Izzo