DIMARCO NERAZZURRISIAMONOI - Federico Dimarco, nel web media day dell'Inter dedicato ai siti, rispondendo a NerazzurriSiamoNoi: "Se vinciamo lo Scudetto? Sì".
Grande appuntamento quest’oggi LIVE su Nerazzurrisiamonoi. Grazie all’Inter, che ha indetto per oggi, in via eccezionale, il “Web Media Day” riservato ai siti internet, oggi il protagonista è stato Federico Dimarco, il giovane canterano, che quest’anno vanta 32 presenze totali, due gol e altrettanti assist. A NerazzurriSiamoNoi, oltre a rispondere sul fatto che sia un interista che sul campo difende la maglia dell'Inter, ha aggiunto: "Se vinciamo lo Scudetto? Sì".
"Rinnovo? Un'emozione grandissima, sono contento di aver rinnovato con questa maglia con cui sono cresciuto da bambino. Inzaghi? Sicuramente col mister ho un grande rapporto ci fa star bene, gioco dove decide il mister. Cosa ci ha detto il mister dopo il Sassuolo? Siamo consapevoli di aver sbagliato la partita, andiamo avanti".
"Sicuramente la vittoria dello Scudetto porta tanta consapevolezza, ora stiamo facendo un po' di fatica, ma conosciamo i nostri mezzi. Pensiamo alla prossima partita, restiamo tranquilli. L'anno scorso non ero qua ma ho visto che la squadra è cresciuta tanto, non importa quanti anni hai, ma puoi sempre migliorarti".
"Ho un bellissimo rapporto con mio fratello, anche se ora siamo lontani, gli do dei consigli per migliorarsi. Se ho mai pensato di mollare? Ho passato dei momenti non facili, soprattutto dopo gli infortuni avuti. Ma ho cercato di rimanere lucido e il lavoro ha dato i suoi frutti".
"Il rinnovo? C'era poco da convincermi, volevo rimanere all'Inter, non avevo dubbi. Ora penso giorno dopo giorno, dobbiamo fare bene il campionato, quello che sarà l'anno prossimo lo si vedrà. La prima volta che sono arrivato in prima squadra avevo 16 anni, c'era Mancini. Da Spalletti in poi l'Inter ha iniziato un percorso di crescita, si vede che c'è stata una crescita esponenziale: è una società che merita, deve rimanere sempre in alto in classifica".
"Juric è stato importantissimo, è stato l'allenatore che mi ha fatto diventare questo tipo di giocatore. Le differenze con Inzaghi? Il modo di lavorare e dello stare in campo, entrambi mi hanno fatto crescere tantissimo".
"Fu un anno difficile. Mi feci male dopo la prima partita: è stato il percorso giusto, ma è stato più un fattore di testa che di campo. Ad un giovane consiglio di essere forte mentalmente e di tirare fuori sempre il meglio".
"Sinceramente non abbiamo parlato, ci siamo solo salutati. Una sua convocazione? Spero di tornare nel giro azzurro, ma tutto passa dalle prestazione
"Di sicuro la concorrenza non mi fa paura. L'importante è che ci sia una competitività sana nella squadra, così ognuno dà il meglio di sè. Gosens ha giocato degli anni fantastici all'Atalanta, è giusto sia qui".
"Non è facile essere un interista che difende la maglia dell'Inter, ma non è un peso, lo faccio con piacere, quando vesti questa maglia sicuramente è un piacere. Io predestinato del settore dell'Inter? Quando esci dall'Inter sei abituato al meglio, ho fatto 5-6 anni di alti e bassi, però sono contento che tutto il lavoro e il sacrificio siano serviti. Se vinciamo lo Scudetto? Sì".
"Dobbiamo pensare partita dopo partita, siamo tutti lì, sarà una battaglia, cercheremo di restare lì. Noi non temiamo nessuno, solo noi possiamo sbagliare, dobbiamo continuare così, tralasciando la partita di domenica e tornare a vincere. Rivincita col Milan? Tanta voglia di rivalsa, cercheremo di dare il meglio di noi".
"Quando eravamo a meno 7 tutti ci davano per morti, poi quando siamo tornati prima era sicuro vincessimo lo Scudetto. L'importante è non perdere le nostre certezze. Pensiamo che partita dopo partita dobbiamo vincere, in ogni competizione. Seconda stelle? C'è tanta consapevolezza, aver vinto anche la Supercoppa lo dimostra".
"Ne ho svariati, con i nomi dei miei familiari. Amo trascorrere il tempo con i miei figli e mia moglie"