INTER LIVERPOOL BENITEZ - In una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, il doppio ex della sfida, Rafa Benitez, si è espresso sulla gara degli ottavi di Champions League tra il Liverpool di Jurgen Klopp e l'Inter di Simone Inzaghi.
"Si affronteranno due squadre dai numeri simili: come gol segnati, tiri in porta e possesso sono superiori alle altre formazioni dei rispettivi campionati. Il Liverpool avrà dalla sua parte la forza e l’intensità che caratterizzano tutti gli incontri della Premier League; l’Inter punterà sulla tattica, che in Italia regna sovrana, per evidenziare le lacune degli avversari".
"L’Inter non è arrivata agli ottavi per caso: è una squadra che in campo sa sempre cosa deve fare ed è brava ad approfittare delle debolezze altrui. Il suo 3-5-2 è un modulo che può creare difficoltà alle formazioni che non sono abituate a fronteggiarlo. Dall’altro lato però c’è un Liverpool con un 4-3-3 offensivo, che fa dell’aggressività e intensità le sue armi migliori. Non mi aspetto un doppio confronto dall’esito scontato, ma due partite interessanti nelle quali a prevalere sarà chi avrà il controllo della palla. Entrambe hanno qualità e tecnica per tenere la sfera e far correre gli altri".
"Mi piace molto. È un tecnico con le idee chiare, che va alla ricerca del gol con il gioco. Succedeva alla Lazio e succede ora all’Inter. Arrivare dopo Conte, che aveva vinto lo scudetto, non era semplice, ma lui è stato bravissimo a trovare la giusta armonia nel gruppo e soprattutto a ottenere grandi risultati".
"Sempre lo stesso ovvero quei due titoli vinti in pochi mesi senza la possibilità di spendere soldi sul mercato (riferimento ai giocatori promessi e non acquistati, ndr). Era una situazione particolare, che non mi attendevo quando mi hanno ingaggiato, ma è andata così ed è inutile tornarci sopra. Resta il fatto che abbiamo vinto, la cosa più importante per i tifosi e per la storia del club".
"Per la forza del campionato inglese, dico 51% Liverpool e 49% Inter, ma è un confronto più equilibrato di quello che tanti possono pensare".