INTERVISTA CORREA - Correa è stato intervistato dal Corriere dello Sport, l'attaccante nerazzurro ha parlato dell'inizio dell sua avventura in nerazzurro e non solo. Ecco le sue parole.
"Positivi. Ho avuto qualche problemino muscolare che mi ha fermato, ma la gente e i compagni mi hanno accolto alla grande. Qui sto bene e ho tanta voglia di togliermi delle soddisfazioni".
"Merito del gruppo. Quando in estate si diceva che potevo venire, tanti ragazzi mi hanno scritto per convincermi. E’ stata una spinta in più per dire di sì".
"Lautaro già quando eravamo insieme in Coppa America mi diceva che dovevo raggiungerlo, poi hanno iniziato Calha e Vidal...".
"La sua è stata una spinta importantissima. Avevo altre soluzioni, ma ho fortemente voluto lavorare di nuovo con lui. E’ un grande allenatore, uno che ti fa stare bene. Alla Lazio ha ottenuto ottimi risultati e ha costruito un gruppo molto unito nel quale tutti sapevano ciò che potevano dare. È un tecnico ambizioso, perfetto per l’Inter".
"Si fida tanto dei giocatori e gestisce le partite alla perfezione. Quello che prepara e ci dice in settimana si verifica in campo".
"Sono stato benissimo a Roma e tutti mi hanno trattato alla grande, ma anche Milano è un posto bellissimo e quella interista è una piazza super. Mi spingere a dare ancora di più".
"Penso di sì. L’Estudiantes, la Sampdoria, il Siviglia, la Lazio e ora l’Inter: in passato potevo saltare qualche tappa e andare subito in un top club, ma ho sempre preferito giocare. Per crescere e migliorare. Credo che l’Inter sia arrivata al momento giusto nella mia carriera".
"Andrea è un grande... Allora ero per metà del Manchester City, poi la Samp ha acquistato tutto il mio cartellino e io sono stato contento perché non volevo andare al City a fare panchina. Non avrei resistito senza giocare".
"Allora speriamo che i tifosi si abituino alle mie doppiette. Io vorrei segnare sempre e mi spiace contro lo Spezia di esserci andato solo vicino due volte, ma per me in campo la cosa fondamentale è aiutare la squadra a vincere, essere utile. Con assist, movimenti senza palla, dribbling...".
"Proprio così. Tanti guardano solo alle reti realizzate, ma io vedo il calcio in una maniera diversa e mi piacciono anche altre cose: capire il momento della gara, giocare con la testa, non risparmiare una corsa per un compagno. Quel passaggio per Lautaro è stato come un gol fatto. Almeno per me".
"Mi verrebbe da dire quello all’esordio, a Verona, e invece io preferisco quello contro il Napoli".
"Di regalare tante gioie a una squadra forte come l’Inter. Meritiamo di essere lì in alto in classifica e possiamo restarci perché stiamo crescendo".
"Sì, certo. Vogliamo ripeterci".
"Vorrei tanto alzarla anch’io. Insieme alla Coppa del Mondo, è il sogno della mia carriera".