BECCALOSS - Evaristo Beccalossi sulla Gazzetta dello Sport è tornato a parlare dei due rigori di fila sbafgliati in meno di dieci minuti. Era il 15 settembre 1982, Inter-Slovan Bratislava, sedicesimi di finale della Coppa delle Coppe. "Ricevo un passaggio e sono talmente nervoso e talmente arrabbiato che tutti i muscoli sono tesi, e succede che m’infortuno. Ovviamente vengo sostituito. Entra Roberto Bergamaschi al mio posto. Cammino a testa bassa verso lo spogliatoio, mi accorgo che la gente segue tutta la mia passeggiata e mi sento in colpa, tremendamente in colpa verso i tifosi che mi amano. Entro nello spogliatoio e spacco due porte. Urlo come un matto, lì da solo, e non c’è verso di calmarmi".
"Abbiamo vinto 2-0. Meno male, altrimenti chissà che cosa avrei fatto…I compagni, tornati nello spogliatoio, sono davvero gentili: mi consolano, mi dicono che non è successo niente, che è andato tutto bene. Bene un corno, penso io. Temo di aver rovinato il mio rapporto con il pubblico, che è la cosa a cui tengo di più. Anche il presidente Ivanoe Fraizzoli e Sandro Mazzola vengono negli spogliatoi e mi dicono parole gentili. E quando, dopo aver recuperato dall’infortunio, torno a giocare a San Siro i tifosi mi accolgono con un’ovazione: Eee-varisto! Eee-varisto! Un boato di passione. E in quel momento lì capisco che tra me e l’Inter è amore vero, e lo sarà per sempre. Nulla potrà incrinarlo, neanche due rigori sbagliati nella stessa partita".