INTER-SPEZIA - Inter-Spezia è stata tutto sommato una partita facile da arbitrare per Fabbri, che con l'aiuto del Var ha portato a casa una sufficienza. Ovviamente l'aiuto tecnologico è stato decisivo sull'episodio chiave ma se non ci fosse stato come ormai ci siamo abituati a capire probabilmente l'arbitro avrebbe fischiato prima, senza andare a rivedere l'azione alla prima pausa utile. Il calcio moderno è anche questo, ma quello che conta è il risultato finale e che quindi sia andato tutto nel modo giusto. Per fortuna anche dell'Inter.
Stiamo parlando ovviamente di quanto successo al 23’ della ripresa. Sul cross di Sensi dal limite sinistro dell’area avversaria, Nzola ha infatti colpito nettamente la palla con il braccio. Fabbri ha lasciato inizialmente giocare ma dopo essere stato richiamato da Var ha decretato il calcio di rigore per l'Inter, trasformato dal solito Romelu Lukaku. Niente da eccepire: il tocco è stato netto su un braccio troppo largo e giudicato non congruo al movimento del corpo. Il rigore c’è tutto. Nessun dubbio neanche poco dopo, al 32’, quando Gyasi segna di testa la rete che riaprirebbe l'incontro. La posizione è nettamente di fuorigioco e l'Inter si è salvata, subendo poi il vero gol della bandiera ospite ormai a tempi quasi scaduto.