CORONAVIRUS SERIE A – Mentre il nostro Paese fa i conti con l'aumento dei contagi, e con le misure restrittive che il Governo varerà col nuovo DPCM alle porte, il calcio italiano riflette sulle migliori soluzioni da adottare per garantire il regolare svolgimento delle competizioni. Registrate le decisioni del Comitato Tecnico-Scientifico - che ha varato le nuove regole della quarantena, col periodo di isolamento ridotto a 10 giorni, ndr -, le alte sfere del mondo del calcio, dello Sport e della stessa politica, studiano accorgimenti per garantire condizioni di salute ancor più sicure. Secondo quanto riportato quest’oggi da Repubblica, l’esempio del mondo NBA potrebbe essere preso a modello.
La famigerata Lega professionistica statunitense ha chiuso i battenti proprio nella notte scorsa, col successo finale dei Los Angeles Lakers di LeBron James ai danni dei Miami Heat. Tutte le squadre, alcune addrittura per tre mesi, sono rimaste in quella che è stata denominata “la bolla di Orlando“. Nessun contatto esterno e nessuna possibilità di contrarre il virus. I membri delle varie franchigie, adeguatamente sottoposti a tamponi, hanno terminato senza rischi la stagione. L’applicabilità di questo modello alla Serie A consisterebbe nel chiudere in ritiro i giocatori per 14 giorni, con test ogni 4 giorni. Si uscirebbe dalla bolla solo per giocare. In questo modo verrebbero smaltiti i giocatori attualmente positivi, e verrebbero evitati nuovi contagi. Resta da capire con quali tempi potrebbe essere lanciato il nuovo modello Serie A.