Addio Corso, Moratti: "Mariolino inventava calcio: amava la libertà"

20 Giugno 2020
- di
Redazione NR
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INTER CORSO MORATTI - Giornata di lutto per tutto il popolo nerazzurro. Se n'è andato uno dei più grandi giocatori della storia dell'Inter, Mariolino Corso. L'uomo dal sinistro magico, delle due Coppe dei Campioni. L'uomo della punzione "a foglia morta": termine coniato per esaltare i suoi calci piazzati. Nella giornata dell'omaggio, di cui riportiamo altre commemorazioni provenienti direttamente dalla società, ha parlato anche Massimo Moratti, legato a Corso anche se non soprattutto perché quest'ultimo era stato uno dei simboli della grande Inter di papà Angelo. Ecco le parole di Moratti ai microfoni di Radio Sportiva.

Le parole di Moratti

"La sua particolarità è quella di essere stato un calciatore eccezionale: inventava calcio ed è stato per le emozioni che dava ai tifosi il numero uno. Tutte le nazionali del mondo lo avrebbero voluto. Era una persona schiva ma amante della libertà, e questo aspetto lo esprimeva nel calcio, uscendo dagli schemi e mettendo in condizione la squadra di vincere tanti trofei. E’ stato uno dei protagonisti della grande Inter, ed era amato per il suo carattere e la sua arte. Lui ha fatto anche l’allenatore, era bravo ma il suo amore era per l’Inter e quindi preferiva vivere a Milano rimanendo vicino alla società. Il bello di Corso è che ti inventava una finta che non avevi mai visto prima: era continuo, ha giocato tantissime partite ed è difficilissimo confrontarlo con qualche altro giocatore, era un pezzo unico. Aveva molto buon senso ma era appassionato di calcio e quello che a lui piaceva era indicare giocatori giovani che vedeva in giro e che avessero almeno un po’ di classe. Se ne va un altro pezzo di un calcio di altri tempi".

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