Cassano: "Ausilio il numero uno dei ds, ha scoperto tanti campioni. Gol in Bari-Inter? Mi è girata la vita. Il rapporto con Vieri..."

22 Aprile 2020
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 4 minuti

Intervenuto su Sky Sport 24, Antonio Cassano ha risposto alle domande dei tifosi. L'ex attaccante di Inter e Milan, tra le altre, ha parlato dei temi d'attualità e ha ricordato episodi del passato.

La quarantena

"Quanto mi manca il calcio? In questo momento vedo partite del passato o di calciatori del Sud America. Mi manca la Nba, mi manca Valentino Rossi, la Formula Uno. Però la priorità è la salute, bisogna stare attenti a non ricadere nel disastro".

Il rammarico

"Il più grande rammarico è non aver sfruttato l'occasione del Real Madrid, che tutti pagherebbero per avere. Io mi sono bruciato facendo errori clamorosi. Penso sia la più grande scemenza che abbia mai fatto, non puoi andare nella squadra più grande del mondo e buttare un'occasione così. Quello mi ha fatto capire ciò che ho buttato via".

Il no al Barcellona

"Nel 2006 c'erano Ronaldinho, Eto'o e Messi in rampa di lancio, era più problematico. Al Real eravamo io e Robinho, il dover sostituire Figo e Robinho vuol dire che eri tra i più forti. Ho fatto bene a dire sì ma poi ho fatto una stupidata".

Capello

"Capello ha fatto tanto per me quando è arrivato a Madrid. Ho perso 16 chili e avevo fatto due gol nelle prime tre partite. Poi la quarta partita mi ha messo fuori e io sono andato fuori di testa e lui ha sbottato. Lui ti dà l'anima, ma se gli manchi di rispetto ti fa fuori. Poi a fine campionato mi ha ridato l'opportunità di giocare. Lui ha fatto tanto per me, io non ho fatto tanto per lui".

L'esperienza migliore

"Alla Sampdoria, dove dopo un anno e mezzo buio ho fatto qualcosa di stratosferico in tre anni e mezzo: un quarto e un sesto posto, una finale di Coppa Italia, con una squadra assolutamente normale. Poi ho conosciuto mia moglie a Genova, che mi ha dato le cose più importanti della mia vita. Vivrò qui per la vita, questa città mi ha dato tanto".

Su Ausilio

"Quando mi sono rasato l'ho chiamato in video, per dieci secondi non mi ha parlato… Io devo tanto ad Ausilio, è il migliore direttore sportivo in circolazione. A differenza di tanti, non si vende bene ma fa bene ad essere così. Ha scoperto tantissimi campioni, è il numero uno".

Ferrero e il ritorno alla Sampdoria

"Da due mesi siamo chiusi in casa, tempo fa ci siamo visti e abbiamo parlato. L'idea mia è fare il ds, vivo di calcio. La prima persona che contatterò se dovessi fare il ds è Lele Adani: ha conoscenze e semplicità, per me è il 'Messi degli opinionisti'. Conosce giocatori ovunque e ti spiega tutto su cosa hai bisogno. Posso solo ascoltarlo".

Calciatore più forte mai incontrato

"Paolo Maldini, mi ha fatto dannare l'anima. Con gli altri difensori pensavo subito come metterli in difficoltà, ma lui non lo fregavi: era forte, intelligente, mi creava sempre qualche problema".

Il Mondiale 2014 in Brasile

"Posso raccontare determinati episodi nel calcio. Uno può dormire, mangiare, stare con la famiglia, è la testa che deve funzionare. Quel mese lì abbiamo sbagliato qualcosa nella preparazione, eravamo cotti fisicamente. Correvamo un'ora dentro la sauna a 150 gradi, dopo tre giorni mi ribellai. Ti abituavi ad andare al manicomio".

Il Milan

"Ho sempre parlato bene della gente, dell'esperienza, dello Scudetto. Ho solo avuto problemi con Adriano Galliani, volevo un rinnovo di contratto e loro stavano trattando gente con un anno di contratto. Poi mi cercava l'Inter e andai lì dopo lo strappo con lui, ma al Milan ho avuto un'esperienza clamorosa. E senza quel problema al cuore, vincevamo anche il secondo Scudetto".

Ibrahimovic

"Favoloso, lui preferiva giocare con me perché ero a disposizione sua. In allenamento dava il 100%, con una disponibilità incredibile. Averlo come compagno era fantastico, lui è il miglior centravanti della storia dopo Ronaldo e Van Basten. E' stratosferico".

Guardiola o Klopp?

"Guardiola è il più grande allenatore della storia, un rivoluzionario del calcio da quanto mi ricordo. Klopp mi piace per le motivazioni che dà ai suoi uomini".

Il gol in Bari-Inter

"Mi è girata la vita: diventavo famoso, bello, ricco… Questo ho pensato".

Cristiano Ronaldo vs Messi

"Perché CR7 è più amato dai ragazzini rispetto a Messi? Perché è sui giornali ogni due per tre… Ma se andiamo nello specifico, lui e Lionel Messi sono due cose molto diverse: Messi è qualcosa che non vedremo mai più nel calcio, Ronaldo è un grandissimo campione ma non sarà mai un Messi o un Maradona. Lui è un talento costruito. Tra i due prendo sempre Messi… Si diceva sempre che giocava in un Barça di fenomeni, ma nel primo Barcellona i fenomeni erano 3. Con lui sono diventati forti tutti i compagni, ha fatto 700 gol e 350 assist. Ronaldo va servito perché deve segnare, Messi gioca e si diverte. Poi ho avuto la fortuna di giocare con Zinedine Zidane, che era molto simile a Messi: parlava poco ma aveva una personalità incredibile in campo".

Zaniolo

"Lo vedo come una mezzala di grande fisicità, buone qualità e attitudine. Ma non lo vedo come un talento alla Sancho".

L'ex compagno col quale è più legato

"Due in particolare, uno è Francesco Totti l'altro è Bobo Vieri. Sono questi i pazzi scatenati che sento, Totti è un figlio di buonadonna con tutto il rispetto per la madre, mentre Vieri è simile a me. Con Totti c'era un'affinità irripetibile. Io sapevo cosa avrebbe fatto col pallone appena gli arrivava. Ho avuto un feeling pazzesco".

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