INTER MILAN SALVINI - Matteo Salvini, noto tifoso milanista, è stato intervistato dal Corriere della Sera in merito al sentitissimo derby di stasera. Ecco le sue parole, tra aneddoti di stracittadine del passato e sensazioni sul presente.
"Ma si, oggi vinciamo. Di tibia, autogol, di rimbalzo. Tutto perché si vinca. Neanche mi ricordo l’ultima volta".
"Alle elementari, i compagni, gli amici. Ma erano gli anni in cui il Milan era in B, quindi non posso essere accusato di tifare per la squadra vincente. Mi piacevano i colori, quello spirito…".
"Mi pare quello del marzo 1985, 2-2. Mi ricordo i gol di Rummenigge e Vinicio Verza, a tempo quasi scaduto".
"Nel 2001 il Milan ha battuto l'Inter 6-0. Comandini, Comandini, Giunti, Sheva, Serginho. E io ho perso la voce. Poi i più sofferti: i due di semifinale di Champions, 0-0 e 1-1. E vittoria ai rigori a Manchester. Era nato mio figlio, per quello non andai. E per scaramanzia: sentivo che se non fossi andato, saremmo passati".
"Franco Baresi: è il Milan. E poi la meraviglia di Marco Van Basten".
"L'Inter mi sta più sulle scatole della Juventus. La competizione con loro è in mezzo a noi, agli amici, alla famiglia. Mia mamma è interista, la mamma di mio figlio Federico è interista, la mamma di Mirta pure…".
"Ibrahimovic ha subito dato la sveglia a una squadra dormiente e sognante. Quando è partito Suso ho stappato una Fanta, non se ne poteva più. Però una volta il Milan si costruiva sui ventenni: Ibra è tra i più forti ma se ti devi affidare ad un 38enne, significa che ai vertici le idee non sono chiare".